Mrs. Brooks, New Jersey
Amy Koppelman
€ 15.20
5% Off
Traduzione: Alice Intelisano
Pagine: 192
Isbn versione cartacea: 9788897561781
Da questo romanzo il film “I Smile Back” con Sarah Silverman e Josh Charles, acclamato al Sundance Film Festival e al Toronto International Film Festival
Laney Brooks è una moglie e una madre apparentemente perfetta, ma in realtà prigioniera di demoni implacabili; sotto la superficie di una vita privilegiata, Laney nasconde infatti i detriti di una vita scomposta, dipendente dalla droga e dal sesso e da un bisogno di amore abissale, apparentemente incolmabile. Quando Laney si rende conto di trascinare nel baratro la sua stessa famiglia, proverà un ultimo e disperato tentativo di redenzione, ma la strada sarà minata dalle insidie innescate dalle sue stesse mani.
Amy Koppelman, laureata presso la Columbia University, vive a New York con suo marito e due figli. I suoi scritti sono apparsi sul New York Observer e Lilith. Ha adattato la sceneggiatura del lm tratto dal suo romanzo. Tra le sue opere anche A Mouthful of Air e Hesitation Wounds.
«Coraggioso».
Library Journal
«Amy Koppelman indaga a fondo i recessi oscuri e cavernosi di una madre di provincia dall’aspetto impeccabile, ed emerge con uno dei romanzi più angoscianti che abbia letto in anni. Questo romanzo è una piccola, magnifica, esplosione letteraria».
Dani Shapiro
«La prosa di Amy Koppelman è sottile e crepitante; ogni frase è carica di un profetico senso di minaccia. Come una scena del crimine o la carcassa di un’auto in fiamme, è impossibile non restarne ipnotizzati».
Publishers Weekly
«Amy Koppelman scrive perlopiù dall’interno della mente disincantata di Laney, rimbalzando tra i dettagli quotidiani della sua vita di moglie e madre e meditazioni di grande respiro, dando vita a squisiti movimenti sinfonici a sé stanti».
Elle
«Laney sembra la moglie e la madre che tutti vorrebbero, ma sotto tanta perfezione nasconde un inferno personale. Tra depressione e autodistruzione, droga e dipendenza da sesso, la sua vita sta per andare in rovina, travolgendo anche gli affetti cui tiene di più. tenterà di redimersi, prima che sia troppo tardi».
Cosmopolitan Italia
«Nelle prime pagine di Mrs. Brooks, New Jersey si sa poco, se non quello che nasconde e allora ti dici: “Cosa stai combinando Laney, come ti sei ritrovata intrappolata in questa vita che ti sta così stretta?”. In fondo non siamo un po’ tutti irrisolti, infelici? […]“Troverai mai pace Laney?”, le chiederà il marito, e la risposta la trovate in una struggente e liberatoria pagina finale. Perdonami se ti ho giudicata Mrs Brooks, adesso so che ci hai provato».
Cose Belle Magazine
«Laney è la moglie perfetta. È la madre perfetta. È la donna più fragile e infelice del mondo. Nasconde sotto le apparenze un dolore immenso. […] Ha un ritmo perfetto. Da sceneggiatura impeccabile. Ed è credibile e splendido».
Convenzionali.com
«Questi sono gli alti e bassi di Laney Brooks, l’antieroina del nuovo e potente romanzo di Amy Koppelman. Nata a Manhattan e trapiantata nei sobborghi di Jersey City, Laney è sposata, ha due figli piccoli, troppi soldi e troppo tempo libero. Così rievoca l’abbandono di suo padre, e nel frattempo beve, prende calmanti, sniffa coca, resta alzata fino a tardi e osserva troppo da vicino i difetti dei figli, che sembrano puntare il dito contro i suoi fallimenti come madre».
Internazionale
Laney apre la portiera ed Eli scende giù. «Prendo biscotto al cioccolato».
«Buono». Laney afferra la mano di suo figlio.
«E tu cosa prendi, ma?».
«Non lo so».
«Prendi qualcosa di diverso. Qualcosa che non è senza grassi così posso mangiarlo anch’io».
«Mangiarlo anche tu! Ma non prendi già due palline?».
«Sì, ma tre sarebbero ancora meglio».
Laney vuole solamente sentirsi normale. Mangiare solo alimenti senza grassi non è normale. Una pallina di gelato normale. Ce la può fare. Una pallina piccola per bambini non è la fine del mondo.
Ma Laney ha paura di diventare grassa. Il suo aumento d’appetito è un effetto collaterale reale come i sudori notturni, la bocca secca, lo stomaco delicato, causato dalle medicine che le ha prescritto il dottor Page.
Una riga. Uno spinello. Un drink. Niente?
Si ferma. Per quanto ne sa, le voglie non invalidano la sobrietà. C’è una differenza significativa. Perché Laney, sobria da ventinove giorni, non è piena di sé o cose del genere. Ci sta provando al massimo delle sue possibilità. Basta vedere la sua giornata: ha portato Janey a prendere decorazioni per la festa di compleanno, si è ricordata di andare a ritirare i vestiti in lavanderia, ed è arrivata in tempo alla fine delle lezioni.
La porta tintinna quando entrano. Gelato. Anche con trentadue gusti è una proposta facile. Cono o coppetta? Guarnizione? Confettini colorati o cioccolato? Eli corre avanti, preme il naso contro il vetro.
«Posso aiutarvi?».
Laney guarda il ragazzo brufoloso dietro al bancone. La sua maglietta appena ristampata dei Guns N’ Roses le fa tenerezza.
«Certo. Vorrei una pallina piccolissima di cioccolato, quelle per i bambini».
«Non facciamo porzioni da bambini per gli adulti».
«Pagherò per una pallina normale ma falla davvero piccola, okay?».
«Va bene».
«E questo giovanotto» Laney fa un cenno verso Eli «prende biscotto al cioccolato e…». Laney aspetta che Eli annunci la sua scelta, ma Eli non parla. «E?» chiede Laney. «Cosa vuoi E? Biscotti al cioccolato con cosa?». Ancora nessuna risposta.
«Mi scusi un attimo».
Laney si abbassa. «Cosa stai facendo, E?».
Eli è inquieto. Ha contratto gli occhi così tanto che è difficile capirne il colore. Continua a fissare qualcosa dall’altra parte del vetro finché non sbatte gli occhi. Ma non è un battito di ciglia normale. È più lungo, più duro, quasi doloroso.
Lo fa ancora: contrae gli occhi, fissa assente il vetro del bancone, preme le palpebre chiudendole. Lo chiede ancora, a voce più alta questa volta: «E, cosa stai facendo?».
È riuscita a ottenere la sua attenzione.
«Sto raddrizzando le linee».
«Quali linee?».
È sbalordito da questa domanda. «Le linee! Guarda i gelati, ma. Vedi come i bordi dei contenitori non si uniscono tra di loro? E guarda la porta, vedi com’è storta? Se faccio così con gli occhi» li ruota dentro la testa, li tiene lì, sbatte forte le palpebre «raddrizzo tutto».
Laney fa un respiro profondo. Non lo faceva prima che lei se ne andasse, vero?
«Sai, E, raddrizzare tutte le linee storte del mondo è un lavoro impegnativo per un ragazzo della tua età».
Eli scrolla le spalle.
Lei gli ha fatto questo. Laney ne è sicura. L’ha fatto diventare pazzo.
Il tizio con la maglietta dei Guns N’ Roses le passa il suo cono al cioccolato. «Quindi, ha deciso?».
Laney guarda suo figlio.
«Vorrei una pallina di biscotto al cioccolato e una di vaniglia, per favore». E in un battito di ciglia, letteralmente, Eli è di nuovo un bambino normale.