Con un piede nella fossa
Alasdair Gray
€ 15.67
5% Off
Traduzione: Enrico Terrinoni
Pagine: 140
Isbn versione cartacea: 9788897561798
«Un’eccezionale raccolta… incredibilmente originale».
Ali Smith
Dal 1981, quando il celebre romanzo di Alasdair Gray Lanark. Una vita in quattro libri è stato pubblicato per la prima volta, i suoi personaggi sono invecchiati quanto il loro autore. Con un piede nella fossa narra così le vicissitudini di 13 uomini negli ultimi stadi della decrepitezza fisica, morale e sociale, tracciando una panoramica antropologica e letteraria che rappresenta un autentico toccasana per i giovani. Una raccolta di racconti irrinunciabile e spassosa, che ribadisce la posizione di Gray come uno dei maestri indiscussi della narrativa contemporanea.
Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934 – ivi, 29 dicembre 2019) è stato un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama europeo, nelle sue opere ha fuso elementi tratti dai più diversi generi letterari, dove il realismo si unisce al fantastico, la satira sociale al dramma e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. Il romanzo d’esordio Lanark. Una vita in quattro libri (Safarà Editore, 2015) ha consegnato Gray alla celebrità internazionale. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dalla New York Times Book Review «la Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Per Safarà Editore sono in corso di pubblicazione tutte le opere dello scrittore scozzese e, oltre a Lanark e 1982 Janine, sono già state date alle stampe la raccolta di racconti Con un piede nella fossa, La ballata del guerriero e Povere creature!.
«Uno degli scrittori più dotati che abbiano mai impugnato la lingua inglese».
Irvine Welsh in The Guardian
«In queste tredici storie, Gray danza attraversando i molti malumori della vita moderna».
Publishers Weekly
«Una raccolta curiosa di storie semiautobiografiche, dall’ormai veterano autore Alasdair Gray».
Kirkus Reviews
««Accadde l’ultimo giorno di scuola. Me ne stavo con otto o nove studenti dell’ultimo anno, compreso Raymond, nell’ufficio del Preside, a far finta di assorbire il fiume di banalità insulse, prevedibili e totalmente prive d’interesse che usciva con enfasi dalla bocca di questo tizio. Concluse con un risoluto: «Addio e buona fortuna, signori. E, Gilliland, resta qui un attimo».
Diede la mano agli altri che se ne stavano andando, e rimasi un po’ sconcertato, perché era la prima volta che mi rivolgeva la parola. Sedette alla scrivania, con le mani giunte sul pianale, mi fissò con sguardo severo per un po’, e poi disse: «Non dimenticarlo, Gilliland, la sifilide è assolutamente letale. Ora puoi andare».
E me ne andai.
Perché mi parlò quasi fossi un maniaco sessuale? Perché ero l’unico dell’ultimo anno a cui lo disse? Come in tutte le scuole non miste per adolescenti, c’erano state discrete relazioni omosessuali tra di noi, ma non tra noi della classe invisibile – eravamo troppo demoralizzati per godere di nulla che non fosse un tipo di sesso del tutto solitario. Possibile che quelle mie lievemente segrete passeggiate con Raymond fossero state notate con tale disapprovazione dagli altri suoi amici, e raccontate agli insegnanti? Quelle nostre risate sulle stravaganze di Portnoy e Yossarian le avevano origliate e interpretate come qualcosa di sessualmente e socialmente pericoloso? L’avevano raccontato al padre? E il fatto di farmi restare per un po’, al fine di somministrarmi quel consiglio insensato, era forse uno stratagemma del preside per evitare di stringere la mano a un alunno non popolare?
Non lo so, ma se è così, la Gran Bretagna è proprio un buco di culo di nazione.