Chi è partito e chi è rimasto
Barbara Comyns
€ 13.30
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Traduzione: Cristina Pascotto
Pagine: 136
Isbn versione cartacea: 9788897561088
Una delle più enigmatiche autrici del Novecento inglese mette in scena una fiaba nera eccentrica e raffinata.
Nel breve romanzo di culto Chi è partito e chi è rimasto un piccolo villaggio inglese di fine Ottocento adagiato sulle sponde di un placido fiume viene improvvisamente colpito da una serie di calamità che sembrano il frutto di una violenta maledizione. A inaugurare la serie di terribili eventi è il fiume, che al principio dell’estate decide di straripare trascinando con sé gli abitanti in una ballata surreale e imprevedibile, contro la quale l’eccentrica famiglia Willoweed dispiegherà l’arsenale delle sue bizzarre forze, mentre il giornale del villaggio si chiede: «Chi sarà il prossimo a essere colpito dalla fatale follia?».
Barbara Comyns è stata un’artista e scrittrice inglese. Nata nel 1907 a Warwickshire, a seguito di un infelice matrimonio giovanile sposa Richard Strettell Comyns Carr. La coppia decide di stabilirsi a Londra, dove Comyns intraprende i primi passi come scrittrice e pittrice. Negli anni ’50 si trasferisce con il marito in Spagna, dove soggiornerà per diciotto anni. È autrice di undici romanzi dapprima acclamati da una stretta cerchia di ammiratori e di recenti giunti a un grande successo di pubblico.
«Il mondo di Barbara Comyns è strano e meraviglioso. La si potrebbe addirittura definire un genio dimenticato».
The Guardian
«Uno dei gioielli di Barbara Comyns».
Il Foglio
«Un piccolo capolavoro dark e surreale scritto negli anni Cinquanta da un’autrice ancora da scoprire. Da leggere mentre aspetti il traghetto, con i piedi nell’acqua»
Cosmopolitan Italia
«Come accade in Kleist e Kafka, la navigazione sul terreno sospeso tra il mistero e il linguaggio comune è più facile da esperire che descrivere».
The Quarterly Conversation
«La cupa pastorale della Comyns è un piccolo capolavoro rimasto finora nell’oscurità, capace di inaugurare sentieri tuttora inesplorati dagli altri scrittori».
Brian Evenson
«Le anatre sguazzavano attraverso le finestre del salotto. Il peso dell’acqua aveva fatto spalancare le finestre e così le anatre ci nuotavano dentro. Veleggiarono per la stanza starnazzando in segno di approvazione; dopodiché salparono nuovamente per esplorare il meraviglioso nuovo mondo che era sopraggiunto durante la notte. Il Vecchio Ives sedeva sui gradini della veranda battendo con un bastone il suo secchiello rosso nel tentativo di richiamarle, ma queste lo ignorarono e fluttuarono via bianche e splendenti verso il campo da tennis. Lì c’erano i cigni, i colli intenti a scavare sotto l’acqua scura e fangosa. Mentre l’acqua irrompeva in luoghi inconsueti si udiva tutt’intorno un rumore stridente e affannoso, e in distanza un ruggito, e sopra questo le grida di uomini che cercavano di salvare gli animali dai terreni avvallati. Un maiale correva strillando, le gambe corte che battevano impazzite l’acqua e la gola lacerata rossa e sanguinante, seguito da una grande barca dal fondo piatto con alcuni uomini a bordo. La barca roteava senza sosta nella corrente feroce; ma alla fine il maiale fu salvato, e prese a strillare ancora di più. I bambini, Hattie e Dennis, guardarono il salvataggio dalla finestra della loro camera da letto, e all’improvviso il sole spuntò possente e brillante, e ogni cosa divenne d’argento».