A/metà
Jasmin B.Frelih
€ 19.95
5% Off
Traduzione: Michele Obit
Pagine: 361
Isbn versione cartacea: 9788832107128
Vincitore dell’European Union Prize for Literature
È il 2036, venticinque anni dopo l’avvento della Grande Cacofonia che ha distrutto la rete di comunicazioni globale inaugurando l’era post-Internet. In un mondo incerto sulla soglia del tempo che ospita le vestigia di passato, presente e futuro – dove in rigogliosi boschi sloveni ci si imbatte nei corpi di soldati austroungarici mentre a Edo conturbanti cyborg vengono assunti come agenti teatrali – tre vecchi amici, Zoja, celebre poetessa trapiantata a Brooklyn, Evan, geniale regista teatrale allo sbando, e Kras, ex ministro della Guerra, saranno destinati a incontrarsi riannodando i fili interrotti delle loro esistenze in una narrazione esilarante e gioiosamente anarchica capace di evocare con occhio profetico una possibilità del nostro più imminente futuro.
Jasmin B. Frelih è nato a Kranj, in Slovenia, nel 1986. Il suo primo romanzo A/metà (Na/pol) è stato pubblicato con grande successo di critica e lettori, aggiudicandosi il prestigioso European Union Prize for Literature. L’opera è stata inoltre finalista del Premio Kresnik ed è stata tradotta in oltre dieci lingue.
«Un romanzo globalista ambientato in un futuro post-globalista […] che evoca i fantasmi di una Terra schiacciata dai veleni prodotti da Internet e dall’anidride carbonica».
La Lettura
«L’opera possiede un tono spettrale ed etereo che sarà apprezzato dai lettori alla ricerca di rompicapi ingegnosi».
Publishers Weekly
«La miscela di antiche e nuove tecnologie si traduce in un romanzo speculativo e filosofico dalle atmosfere uniche».
Words Without Borders
«Il tono è di volta in volta poetico, satirico, ironico e apocalittico, virando nella sua conclusione verso il caos surreale. È questo stile a rendere eccezionale il romanzo di Frelih».
iLiteratura.cz
«Il tredici febbraio 2011 alle 04:34 l’osservatorio solare ed elio- sferico (SOHO), il progetto congiunto delle allora agenzie spaziali europea e americana ESA e NASA, durante un controllo di routine registrò un evento anomalo sulla superficie del sole. Le macchie solari avevano iniziato a unirsi in conglomerati insolitamente grandi che il direttore del progetto, il prof. dr. Willard Hurst, descrisse: «Per aspetto e attività molto simili alle formazioni di cancro o tumori negli organi degli esseri umani». Le cause di questo mutamento non vennero chiarite (forse il sole fumava troppo?), venne però giustamente va- lutato come fosse drasticamente aumentata la possibilità di un’eruzione solare, se non dell’espulsione di massa coronale; i fenomeni avvengono quando nelle parti attive attorno ad alcune macchie i forti campi magnetici sfondano la fotosfera e legano la corona alla parte interna del sole. Le grandi quantità di radiazioni elettromagnetiche, che così fuoriesco- no, possono provocare sulla Terra disagi di non poca portata, soprattutto nelle sfere delle comunicazioni e dell’energia – i satelliti vengono distrutti, le onde radio ridotte al silenzio, gli impianti elettrici interrotti. Poiché le superpotenze atomiche avrebbero potuto scambiare una tempesta magnetica per un attacco di forze straniere, gli scienziati presentarono le proprie scoperte a una seduta delle Nazioni Unite.
Proprio in quel periodo la Grande Cacofonia aveva raggiunto il suo apice e per questo in vari snodi del pianeta nacque del tutto spontaneamente l’idea che la possibile tempesta potesse essere sfruttata per ripulire il flusso incontrollato di informazioni che iniziava a impedire la normale attività della violenza istituzionalizzata. Gli enormi sistemi di ideoillusione, che garantivano un’adeguata distribuzione di beni materiali e spirituali, crollarono sotto gli attacchi di gruppi radicali, di gruppi globalizzati di persone dotate di tecnologie avanzate con un senso molto contorto dell’interesse comune. Il progetto del Grande Taglio era pronto».