A Bloomsbury e altri racconti
Mary Butts
€ 15.20
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Traduzione: Giulia Betti e Cristina Pascotto
Pagine: 168
Isbn versione cartacea: 9788897561927
La prima traduzione italiana dell’eccentrica modernista inglese erede di Mary Shelley.
Un’eccentrica modernista inglese, dimenticata a causa della sua biografia controversa, per la prima volta in traduzione italiana. I racconti di Mary Butts, selezionati e tradotti per la prima volta in lingua italiana, raccontano di amori e tradimenti, magia e messinscena, credenza e follia, ma soprattutto raccontano la Lost Generation negli anni ‘20 e ‘30. In questi racconti dal tocco rapido, ellittico e a tratti altamente sperimentale, dove regna l’immaginazione attiva e dove il velo tra naturale e soprannaturale può essere lacerato in un istante e altrettanto rapidamente restaurato, il talento di Mary Butts prorompe come l’impetuosità della sua vita tragicamente breve, costellata dai tempestosi legami con i più grandi scrittori della sua epoca tra cui Evelyn Waugh, Ezra Pound e T.S. Eliot, Katherine Mansfield e Virginia Woolf.
Mary Butts (Poole, Regno Unito, 13 dicembre 1890 – Penzance, Regno Unito, 5 marzo 1937) voce distintiva e originale tangente al movimento modernista, scrisse con potente intuizione sulla Lost Generation e sperimentò nella sua scrittura alcune delle innovazioni più importanti del Novecento letterario. Pronipote di Sir Thomas Butts, mecenate di William Blake, al momento della sua morte prematura il suo lavoro veniva acclamato per la sua coraggiosa originalità e vivacità stilistica. Nel suo stile si riflettono alcune delle avanguardie letterarie più coraggiose dell’epoca, nonché l’influenza dell’occultismo e della nascente psicanalisi.
«Mary Butts merita di essere annoverata con Katherine Mansfield, D.H. Lawrence e Virginia Woolf tra le più importanti e originali scrittrici moderniste d’Inghilterra».
Chicago Tribune
«Nelle storie proposte troviamo una felice miscela di misteri e mondanità tipicamente londinese, conditi da un senso di aporia, di indecidibilità narrativa e di levità stilistica che sono, se vogliamo, la risposta a un certo ombroso concettismo modernista capace di stabilizzarsi meglio nell’immaginario collettivo».
Enrico Terrinoni, Alias
«In questa sua prima edizione italiana Mary Butts viene presentata come (e in effetti fu) pacifista, bisessuale, occultista ed eco-femminista ante litteram».
Doppiozero
«Ad ogni modo, preferirei che sapeste, Antea, come sono giunto qui. Avete diritto di esserne a conoscenza, perché mi avete amato tanto. Pensavo di conoscere il significato della nostra attrazione, ma mi trovo in questo posto dove l’erba è grigia, la sabbia bianca, il mare scialbo, cupo e senza posa e il vento è inarrestabile.
Non posso indugiare e non ho meta alcuna, mi resta soltanto il ricordo di quando in volo uccisi la chimera. Sapevo che, dopo i fatti avvenuti nei corridoi di Sciro, per me sarebbe finito il tempo del sole e dei colori e sarei approdato su lidi di morte, e che l’eroe Bellerofonte sarebbe diventato un cumulo di sabbia sollevato dal vento. Non comprendo il perché di quanto accaduto, la sola cosa di cui sono certo è che in quell’intenso autunno vi affezionaste a me a tal punto che dovetti scappare, perfino da me stesso, per danzare nella sabbia, diafano spettro.
In tutto questo non c’è niente che abbia voluto scegliere.
Il vento mi ha già raggiunto. Un eroe deve essere grave- mente indebolito e avvizzito per mutarsi in qualcosa di tanto impalpabile. Quando vi lasciai, lo ricorderete, indossavo un’armatura d’oro e un cimiero purpureo. Adesso non li ho più. Sarei lieto di raccontarvi come sono giunto fin qui, come ho trovato questo luogo».