Dal fulmine la luce
Marie-Claire Blais
€ 17.10
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Traduzione: Federica Di Lella
Pagine: 240
Isbn versione cartacea: 9788832107432
Nel secondo volume del ciclo Soifs, ancora una volta ambientato nella lussureggiante isola senza nome del Golfo del Messico, microcosmo in cui luce e oscurità si combattono senza trovare riposo, il lettore troverà molti degli iconici personaggi de La sete, tra cui Renata, Carlos, Samuel, Mélanie, Mama e Vénus, ma conoscerà anche nuovi protagonisti tormentati dalla stessa sete di vita, giustizia e libertà: Jessica, giovane aviatrice sacrificata all’ambizione degli adulti, la Madonna delle buste – una Giovanna d’Arco dei tempi moderni visitata dalle voci sui marciapiedi di New York – e tutt’intorno una gioventù bollente, talvolta violenta, spesso solo ebbra di sensualità.
Dal fulmine la luce mette nuovamente in scena il respiro apocalittico di una grande scrittrice del nostro tempo, un inno al fragile splendore della Terra e alla forza redentrice dell’arte, celebrazione dell’umanità nell’essere allo stesso tempo carnefice e salvatrice di sé stessa.
Marie-Claire Blais (Québec, 5 ottobre 1939 – Key West, 30 novembre 2021) è stata una scrittrice canadese autrice di numerosi romanzi, tra cui il celebre ciclo Soifs. Con la pubblicazione della sua prima opera, La belle bête, nel 1959, Marie-Claire Blais è stata acclamata come una delle più grandi scrittrici della sua generazione e nel corso della sua vita le sono stati conferiti innumerevoli premi, tra cui il Prix Molson du Conseil des arts du Canada. È stata inoltre insignita del Compagnon de l’Ordre du Canada e del Compagne de l’Ordre des arts et des lettres du Québec, riconoscimenti che l’hanno consacrata ai vertici della letteratura contemporanea.
«Coraggiosa, violenta, abbacinata, Marie-Claire Blais è uno dei segreti inabissati della letteratura contemporanea».
Claudia Durastanti, Tuttolibri
«Blais ha scritto modestamente, generosamente, la Divina Commedia del nostro tempo».
Le Devoir
«Raramente un romanzo è stato così perfettamente fedele al suo tempo come i romanzi del ciclo Soifs firmati da Marie-Claire Blais».
Libération
«Tra le più grandi e originali scrittrici della nostra epoca».
The New Yorker
«…un rabbino leggeva per loro il libro della Genesi, una donna cantava in yiddish, cambiavamo lingua e testi sacri a seconda delle origini di ognuno di loro, ma spesso cantavamo in più lingue, sì, si sfaldavano petalo dopo pe- talo quei fiori, quei granelli di polvere, cantate ancora, chiedevano, cantate, erano stanchi, stanchissimi, altri cadevano in modo diverso, sotto le pallottole, mentre noi ballavamo in quel teatro, in pochi secondi, ieri un immigrato nero africa- no, un venditore ambulante, uno straccivendolo che non era neanche armato è stato ucciso da quattro agenti bianchi, che cosa aveva rubato? Niente, qualcuno ha detto che era credente e che era un gran lavoratore, gli hanno sparato diciannove volte, siccome gesticolava molto, hanno temuto chissà cosa, quando in realtà lui voleva solo spiegare, un povero cristo che balbettava, è morto lì, nell’ingresso di un apparta- mento del Bronx, e coloro che dovrebbero prevenire questi delitti quella notte non erano lì, per Doumadi c’erano solo i suoi assassini, quattro ufficiali newyorkesi bianchi. Proteste o indagini non serviranno a niente, l’uccisione di un uomo di razza nera non è niente, sono cose che accadono ogni giorno nelle nostre città, chi potrebbe essere più trascurabile dello straccivendolo Doumadi, uno spazzino o un lustrascarpe? Sarà la mia prossima coreografia la storia di questo straccivendolo, e tu, Samuel, devi farmi vedere chi sei, insomma finora hai conosciuto solo la danza tradizionale, allora ti spezzerò, sei come un flauto pastorale dal suono ammaliatore, non lo sai che a questo mondo l’unico suono che sentiamo distintamente è quello del fulmine?».