L’amore degli uomini soli
Victor Heringer
€ 17.10
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Traduzione: Vincenzo Barca
Pagine: 168
Isbn versione cartacea: 9788832107494
Romanzo finalista del Prêmio Rio de Literatura, del Prêmio São Paulo de Literatura e del Prêmio Oceanos.
Nel calore stordente di un’estate di Rio de Janeiro degli anni Settanta, tra le mura di una villa borghese in un quartiere povero della città, Camilo vive protetto dai racconti ancestrali della domestica Maria Aína e dalle cure distratte di una famiglia in procinto di cambiare per sempre la propria storia. Quando il padre, medico negli anni della dittatura, porta a casa Cosme, un ragazzo mulatto dalle origini sconosciute, l’odio iniziale di Camilo presto si tramuta nel primo, accecante amore. La sua forza sconvolgente, interrotta da un evento di insensata brutalità, non mancherà di echeggiare nella sua vita di adulto per sfociare in una storia violenta, lirica e struggente quanto quella lontana estate di impossibile tenerezza.
Victor Heringer è nato a Rio de Janeiro nel 1988 ed è scomparso nel 2018, pochi mesi prima di compiere trent’anni. Per il suo romanzo d’esordio, Gloria (7Letras, 2012), ha ricevuto il premio Jabuti, il più alto riconoscimento della letteratura brasiliana, e nel 2017 è stato incluso da Forbes nella lista “Under 30”. Dopo la sua tragica scomparsa Companhia das Letras, la più importante casa editrice del Brasile, ne ha ridato alle stampe l’intera produzione narrativa e poetica fra cui il suo secondo romanzo, O amor dos homens avulsos.
«Heringer ha avuto poco tempo da vivere, ma ha segnato un’intera generazione di scrittori e lettori».
O Globo
«L’opera che Victor Heringer lascia dietro di sé è sufficiente a collocarlo tra i grandi nomi della letteratura brasiliana contemporanea».
Scothilia
«Quando si legge qualcosa di nuovo in modo tanto genuino è difficile descriverlo, perciò spesso ci si accontenta di paragoni – e tuttavia, L’amore degli uomini soli è davvero un romanzo unico. È geniale come Cortázar o Nabokov, ellittico come Grace Paley, divertente come Donald Barthelme. Non appena lo si finisce di leggere, il desiderio è quello di incontrare subito il giovane che l’ha scritto, stringergli vigorosamente la mano e congratularsi con lui per l’inizio di una brillante carriera. Ma Victor Heringer non c’è più. Ha lasciato questo splendido libro dietro di sé».
Zadie Smith
«La sua accurata comprensione della lingua, che dimostra un’idea completa di ritmo e sonorità che sembra quasi intuitiva, rivela una voce che manca anche agli autori più esperti».
Folha de São Paulo
La temperatura di questo romanzo è sempre superiore ai 31 °C. L’umidità relativa dell’aria non scende mai sotto il 59%.
Il vento non oltrepassa mai i 6 km/h, in nessuna direzione.
Il mare è molto lontano.
In principio, il nostro pianeta era caldo, giallognolo e odorava di birra marcia. Il terreno era sporco di un fango bollente e appiccicoso. Le periferie di Rio de Janeiro furono la prima cosa ad apparire nel mondo, ancora prima dei vulcani e dei capodogli, prima che il Portogallo ci invadesse, prima che Getúlio Vargas facesse costruire le case popolari. Il quartiere di Queím, dove sono nato e cresciuto, è uno di questi suburbi. Annidato tra Engenho Novo e Andaraí, si è plasmato con quell’argilla primordiale che si è aggregata in diverse forme: cani randagi, mosche e collinette, una stazione ferroviaria, mandorli e baracche e palazzetti, baretti e arsenali di guerra, mercerie e chioschi della lotteria e un terreno enorme riservato al cimitero. Ma tutto era ancora vuoto: mancava la gente.
Non ci volle molto. Le strade misero insieme tanta di quella polvere che l’uomo non ebbe altra scelta se non quella di cominciare a esistere, per spazzarla via. E poi, verso sera, sedersi nel portico di casa e lamentarsi della povertà, parlare male degli altri e guardare i marciapiedi scoloriti dal sole, gli autobus di chi torna dal lavoro che sporcano di nuovo tutto quanto.