Lanark. Una vita in 4 libri
Alasdair Gray
€ 31.35
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Traduzione: Enrico Terrinoni
Pagine: 640
ISBN versione cartacea: 9788832107999
L’opera più iconica di Alasdair Gray, definita dalla New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone» torna in libreria in una nuova veste e in un volume unico: benvenuti nella città sotterranea di Unthank e nel suggestivo universo del poliedrico artista scozzese.
Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento: la città sotterranea di Unthank e quella terrena di Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare dei loro sogni e dei loro incubi, ciascuna volto, riflesso ed esito dell’altra. Solo percorrendo il labile confine tra questi due mondi, il protagonista della storia – Lanark o Duncan, entrambi incarnazioni speculari della medesima umanità – riuscirà a dipanare gli intricati fili che lo uniscono indissolubilmente a entrambe e a comprendere la ragione del suo esilio lì dove «il lavoro è una prigione, il tempo uno stimolo e l’amore un peso». Libro-mondo concepito nell’arco di trent’anni e punto d’unione di molteplici universi umani e letterari, Lanark è considerato all’unanimità il capolavoro di Alasdair Gray: pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1981, ha immediatamente collocato il suo autore nell’empireo delle più importanti voci della letteratura contemporanea, suscitando paragoni significativi con Dante, Blake, Joyce, Orwell, Kafka, Huxley e Lewis Carroll.
Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934 – ivi, 29 dicembre 2019) è stato un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama europeo, nelle sue opere ha fuso elementi tratti dai più diversi generi letterari, dove il realismo si unisce al fantastico, la satira sociale al dramma e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. Il romanzo d’esordio Lanark. Una vita in quattro libri (Safarà Editore, 2015, 2024) ha consegnato Gray alla celebrità internazionale. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dalla New York Times Book Review «la Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Per Safarà Editore sono in corso di pubblicazione tutte le opere dello scrittore scozzese e, oltre a Lanark e 1982 Janine, sono già state date alle stampe la raccolta di racconti Con un piede nella fossa, La ballata del guerriero, e Povere creature!.
«Lanark è un capolavoro».
Vanni Santoni, La Lettura
«Alasdair Gray è stato uno dei più grandi artisti del secondo Novecento»
Giancarlo De Cataldo, Robinson
«Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo».
The Guardian
«Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea».
Il Sole 24 Ore
«Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale».
Il Manifesto
«Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un’autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche».
Gian Paolo Serino, Il Giornale
«Gray è il primo grande romanziere scozzese dopo Sir Walter Scott».
Anthony Burgess
«Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark».
BBC UK
«Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante».
David Lodge
«Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno».
The New York Times
«In preda alle vertigini, tornò a guardare il sole per rassicurarsi: nonostante lo velasse la nebbia, quello brillava sicuro al centro della scena e, illuminandola, vi infondeva un senso di unità; ma ora Lanark si stava chiedendo se il sole non stesse magari lontano sopra di loro e se quello non fosse soltanto un riflesso nel mare; o magari, se ne stava proprio lì dietro di lui, ecco perché lo vedeva rispecchiato in un ghiacciaio tra le montagne davanti. Nulla era adesso visibile al di là della luce del sole, delle nubi color latte e di una sola vetta a penetrarle. Fiumi simili a fili d’argento scorrevano tra le valli, separando le alture più basse, mentre linee bianche di cascate ricadevano tra le nuvole a partire dalle vette di alcune scogliere. Vide una sommità: non era un semplice cono, ma un gruppo di picchi con delle valli in mezzo. Una era piena di laghi e pascoli, un’altra irta di foreste; poi, lungo una terza giaceva un oceano verde-oro con un sole che tramontava nei suoi recessi. L’atto della vista divenne un volo».